
Entusiasmo: dal gr. ἐνϑουσιασμός,
der. di ἐνϑουσιάζω «essere ispirato»,
da ἔνϑεος, comp. di ἐν «in» e ϑεός «dio»

Faccio molta attenzione alle parole.
Anzi capita spesso che mi innamori di alcune,
e che altre mi procurino fastidio, turbamento o disagio.
La parola, come ogni metafora e allegoria, è un’entità creativa,
un atomo comunicativo che porta un significato preciso.
Pensandola e pronunciandola, si genera una realtà coerente con la parola stessa.
Interessante che la parola magica per antonomasia,
Abracadabra, sembra risalire all’aramaico
Avrah kaDabra, אברא כדברא,
che significa “io creo mentre parlo”.
Tra i miei più grandi innamoramenti semantici ci sono le parole
CARISMA, MITEZZA, AGGREGAZIONE, SOBRIETÀ, SILENZIO, LEVITÀ, INTEGRAZIONE, COLLABORAZIONE
ed ENTUSIASMO.
Chiedo loro di accompagnarmi nella vita personale e professionale.
Una di loro ha fornito l’ispirazione per questo sito.
Entusiasmo (dal greco ενθουσιασμός, enthūsiasmós = en, “dentro” + theós, “dio”)
non è uno stato d’animo di semplice euforia, eccitazione o energia.
A prescindere da un significato religioso, “avere dio dentro di sè” è quando sentiamo
un appassionato interesse, una contentezza intensa e talvolta incontenibile,
una forte e gioiosa vitalità, una profonda intenzione e un potente impegno.
L’entusiasmo è quella spinta irrefrenabile, che ci fa fluire attraverso gli ostacoli,
in perfetta connessione con la nostra forza interiore e la sorgente della creatività generativa.
“È lo stato che permette una giovinezza mentale, emozionale, vitale e spirituale che non sfiorisce mai. (…) Si vive in uno stato di gioia e meraviglia costante, che innesca dei meccanismi di intenso piacere e felicità, che non dipendono da ciò che accade esternamente, ma dallo sguardo di chi osserva il mondo.” (La Grande Via – Berrino, Lumera, Mariani)

L’Icaro di Henry Matisse fluttua in un cielo notturno, mentre cerca di toccare le stelle, slanciandosi verso l’infinito.
Matisse sembra voler proteggere il suo Icaro dal sole, elemento di vita, eppure per lui anche dispensatore di morte per le note vicende mitologiche.
Il cielo in cui vola è sicuro, perché popolato solo dalle stelle. Sembra quindi che, a differenza dell’esuberanza che lo ha portato troppo vicino al sole, questa volta l’entusiasmo gli permetta di elevarsi potentemente ma senza pericoli.
Icaro diventa simbolo dell’uomo e del suo anelito dell’infinito, attraverso uno slancio entusiastico alla vita, colmo di fiducia e speranza.
Propongo una formazione gentile, forse insolita, a tratti audace
ma credo che i tempi siano maturi: recentemente molti consolidati paradigmi sono mutati.
Vi presento i miei progetti e quelli co-creati con professionisti
con cui condivido la speranza che, soprattutto in un contesto complesso come quello che stiamo vivendo,
ci venga affidata la preziosa opportunità di contribuire a quel benessere così necessario e auspicato.
Con professionalità, umanità ed entusiasmo.
E mitezza,
contribuendo a costruire una Città, citando Norberto Bobbio,
che «non sia quella fantasticata e descritta sin nei più minuti particolari dagli utopisti,
dove regna una giustizia tanto rigida e severa da diventare insopportabile,
ma quella in cui la gentilezza dei costumi sia diventata una pratica universale»
Grazie del tempo che vorrete dedicarci.
E del coraggio di osare.
Chiara Curcetti





